Una strana casetta

 

Una strana casetta.

 

Tanto tempo fa, in mezzo ad un bellissimo prato

verde, vidi una strana casetta tutta colorata.

I muri erano dipinti con tanti colori e guardandola

da lontano sembrava di vedere un bel arcobaleno.

 

<< Chissà a chi appartiene quella casetta? >>

 

Dissi fra me, ma non conoscevo la risposta.

Andai così chiedendo alle persone che incontravo

per strada, se per caso sapevano di chi era quella

casetta, ma nessuno sapeva darmi una risposta.

La mia curiosità cresceva sempre di più e così

un giorno presi coraggio e mi avvicinai alla casetta.

Sentivo le gambe che mi tremavano un po',

ma la mia curiosità superava la paura. Salii

così sul primo gradino davanti a me e qui

ebbi una sorpresa: il gradino sprofondò

un po' sotto il peso del mio piede, ma non

si ruppe. Sembrava di camminare su

scalini di gomma. L'effetto mi ricordava

un po' la pasta da modellare che usavo

all'asilo. Fu divertente salire i tre scalini e

quando bussai alla porta mi sembrò quasi

di bucarla. Fu eccitante, era davvero

un'esperienza unica! L'emozione più grande

però arrivò quando ad aprirmi la porta, venne

una giovane donna con un abito che ricordava

l'arcobaleno, aveva gli stessi colori della casa.

 

Con voce gentile mi disse:

<< Benvenuta! Entra pure, ti stavo aspettando. >>

 

<< Grazie! Ma... ma come? Mi stavi aspettando? >>

 

<< Sì! Mi chiedevo pure se ti saresti mai

avvicinata alla mia casa! >>

 

Io, mentre lei parlava, mi guardavo attorno

meravigliata di ciò che i miei occhi vedevano.

Era bella la casa della giovane e ben curata

nell'arredo. Era pure tutta ordinata e pulita.

 

Lei mi guardò sorridendo e poi mi chiese:

<< Ti piace la mia casa? >>

 

<< È davvero stupenda! Mai vista una casa così

bella ed allegra. E i molti colori che ci sono, la

rendono ancor più affascinante! Mi piace davvero tanto! >>

 

<< Lo vedo! Sembra che tu la stia divorando con gli

occhi! Dai... accomodati che ti offro qualcosa! >>

 

<< Oh no, grazie! >> dissi io ed aggiunsi

<< Non ti devi disturbare! >>

 

<< Non è un disturbo per me! Ho tutto a portata di

mano anche perché sentivo che oggi saresti

venuta a farmi visita. >>

 

Un po' imbarazzata dissi: << Ma..., ma come

facevi a sapere che sarei venuta proprio oggi? >>

 

<< È un segreto di fata! >>

 

Emozionata chiesi per conferma: << Tu sei una fata? >>

 

<< Sì! Sono la fata dell'arcobaleno! >>

mi rispose candidamente.

 

<< Ah! Ecco perché la tua casa ed il tuo

vestito sono così colorati! >>

 

<< Sì! >> disse lei in tono malinconico.

 

Io mi accorsi dal tono della sua voce e

mi venne spontaneo chiederle:

 

<< Perché sei così malinconica?

Cosa ti succede? >>

 

La giovane fata sospirò ed io le chiesi di

raccontarmi quanto le stava accadendo.

Acconsentendo alla mia richiesta iniziò

il suo racconto.

 

<< Ecco... sono triste perché è da due mesi

che qui non piove e l'arcobaleno, come tu

saprai, compare solo dopo la pioggia. Non

pretendo che piova tanto! Basta che piova

anche un'ora e poi torni il sole così posso

far vedere a tutti i miei arcobaleni ed i

bimbi come te sarebbero ben felici di

vederli. So bene che le persone quando

vedono un arcobaleno sono felici ed io sono

contenta di veder tutti soddisfatti. Ho anche

chiesto al sole di darmi una mano, ma non mi

da ascolto. Ho bisogno del tuo aiuto e forse

la tua presenza riuscirà a convincerlo.

Non ho chiesto, però, se a te piacciono

gli arcobaleni: ti piacciano? >>

 

<< Oh sì... tantissimo! È bello veder

l'arcobaleno in cielo! Ma come posso

aiutarti? Io sono solo una bambina! >>

 

<< Non temere... ci sarò anch'io vicino a te! >>

 

Riflettei un istante e poi dissi:

<< Va bene! Dimmi cosa devo fare? >>

 

La fata non perse tempo e disse:

<< Bene! Sono contenta che tu mi aiuti!

È una cosa semplice quella che dovrai fare:

dovrai parlare al sole e dirgli che a te

piacerebbe tanto vedere l'arcobaleno. >>

 

<< Tutto qui? >>

 

<< Sì! Ti accompagno io dal sole e forse

a te darà ascolto! Lui adora voi bambini

ed è felice quando sente le vostre risa

festose gli mettete allegria al vecchio sole! >>

 

<< Proviamo! >>

 

<< Bene... allora partiamo subito! >>

Esclamò la fata contenta. Fu un'emozione

unica. Volavo in cielo con la fata che mi

teneva per mano e vedevo le nuvole da

vicino. Erano così soffici e bianche che

sembravano spuzzi di panna montata.

Pian, piano ci stavamo avvicinando al sole

ed io iniziai a sentire un forte calore.

Speravo tanto che la fata si fermasse e

finalmente esaudì il mio desiderio. Il sole

mi vide e mi guardò con i suoi occhioni

grandi e sorridenti ed esclamò:

 

<< Oh... che bella sorpresa! Vedo una bambina

qui! Cosa ci fai quassù con la fata dell'arcobaleno? >>

 

<< Ciao Sole! Sono qui per chiederti

un favore personale. Spero che

tu mi accontenti! >>

 

<< Dimmi pure! Ti ascolto volentieri

e vedrò così se ti posso aiutare! >>

<< Vedi Sole... tu sei così bello e

splendente e fai felici tutti noi bambini

quando al mattino ci svegliamo e ti

vediamo brillare in cielo, però, il mio

desiderio è di poter vedere di tanto

in tanto un bel arcobaleno. Me lo

esaudisci questo desiderio? Per favore! >>

 

<< Mmmm! Toglimi una curiosità:

è stata la fata dell'arcobaleno

che ti ha detto di dirmi queste

parole così gentili? >>

 

<< No, no! È un mio pensiero sincero

e te lo chiedo con il cuore questo favore! >>

 

<< Va bè! Io ti credo! In poche parole

vuoi vedere un arcobaleno? >>

 

<< Sì! È proprio così! Però posso

aggiungere una cosa? >>

 

<< Sentiamo! >>

 

<< Io non voglio che piova tanto!

Per poter vedere un arcobaleno basta

anche una pioggia di breve durata.

Ad esempio un temporale che duri

poco. Io mi annoio se piove tanto! >>

 

<< Ok! Affare fatto! Ora è meglio che

torni sulla terra perché fra un po'

arriverà un bel temporale! >>

 

<< Grazie Sole! >> dissi io e la fata aggiunse:

 

<< Grazie anche da parte mia! >>

 

Il sole le disse:

<< Ringrazia la tua amica! >>

 

Tornammo velocemente sulla terra ed

una volta posati i piedi sul prato la fata mi disse:

 

<< Sei stata molto brava! Non hai

nemmeno avuto bisogno del mio

aiuto! >>

 

<< Non è stato difficile parlare con il Sole e

devo dire che egli è stato molto gentile con me! >>

 

<< Lui adora i bambini! Ora però mi devo

sdebitare con te: cosa ti posso dare

per avermi aiutata? Chiedimi ciò che vuoi! >>

 

Io non ebbi alcun dubbio e senza indugio dissi:

 

<< Voglio una casetta come la tua! >>

 

<< Ti accontenti di così poco? >>

mi chiese sorpresa ed aggiunse:

 

<< Puoi chiedermi altro se lo desideri! >>

 

<< No, no! >> risposi io convinta ed

aggiunsi: << Mi basta avere una casetta

simile alla tua e di piccole dimensioni. >>

 

<< Va bene! Ce l'avrai! Io sono davvero

grata per quanto hai fatto per me! Il tuo aiuto

è stato molto prezioso! Ora però è

meglio che tu vada a casa perché vedo

che il cielo si sta rannuvolando e penso

che fra un po'

pioverà! >>

 

Ci salutammo e me ne andai con un pizzico

di inquietudine. Tornata a casa non dissi

nulla ai miei genitori. Andai a lavarmi le mani

ed il viso e poi corsi in camera mia a prendere

un foglio verde ed il pongo che mi avevano

regalato per il mio compleanno. Posai tutto

sul tavolo della cucina e iniziai a modellare

il pongo, ma poi, vinta dalla stanchezza mi

addormentai. Mi svegliai nel mio letto quasi

spaesata, ma appena mi ripresi corsi in

cucina e sul tavolo trovai il foglio verde

con la casetta uguale a quella della fata.

Mentre dormivo c'era stato anche un temporale

e stava finendo di piovere proprio in quel

momento. Corsi fuori ed alzai gli occhi al cielo

e vedi un bellissimo arcobaleno. Corsi in direzione

del prato seguendo con lo sguardo l'arcobaleno.

Arrivata sul posto non vidi più la strana casetta

e mi dispiacque tantissimo. La cercai ma non

la trovai. Chiamai la fata ma non ebbi nessuna

risposta. Solo in quel momento compresi che

avevo fatto soltanto un sogno e che la casetta

colorata, in realtà, l'avevo fatta io con il pongo

prima di addormentarmi. Tornai a casa e

guardai con occhi sognanti la casetta di

pongo e sospirando mi ricordai dell'arcobaleno,

corsi di nuovo fuori felice di ammirarlo ancora.

Era il più bel arcobaleno che avevo mai visto

in vita mia. Guardai verso il sole e sorrisi

felice di quel bel regalo che la natura mi

aveva fatto. Della fata dell'arcobaleno e

della sua strana casetta rimase un dolce

e tenero ricordo che conservai per

sempre nel mio piccolo cuore.